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Arrestato carabiniere: Ricatto hard a due sorelle

Macerata- Estorsione hard nei confronti di due giovani donne, agli arresti domiciliari il carabiniere 49enne arrestato mercoledì scorso nel Maceratese. È quanto è stato disposto ieri dal gip Claudio Bonifazi nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, che si è svolta ieri mattina in tribunale a Macerata, alla presenza dei sostituti procuratori Claudio Rastrelli ed Enrico Barbieri. Dietro quanto accaduto, ci sarebbero delle grosse difficoltà economiche. L’arresto è stato convalidato e il carabiniere, che lavora nel Fermano da anni, ha lasciato il carcere di Marino del Tronto: gli sono stati concessi gli arresti domiciliari, come richiesto dall’avvocato difensore del carabiniere, Simone Mancini. Il militare, fino a ieri, in isolamento. Al termine dell’udienza di convalida, durata più di due ore, il carabiniere ha lasciato il carcere di Marino del Tronto ed è rientrato nella sua abitazione.

“L’assistito è stato collaborativo – ha spiegato l’avvocato Simone Mancini –. L’ipotesi accusatoria rimane confermata, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Ci sono, comunque, ancora alcune valutazioni da fare in merito ai fatti che sono accaduti”. L’accusa nei suoi confronti è di estorsione ai danni di due sue parenti. Il carabiniere ha risposto alle domande e ha fornito la sua versione dei fatti, raccontando di gravi difficoltà economiche in questo periodo. Difficoltà che, presumibilmente, lo avrebbero portato a “deviare” la sua condotta, fino a questo momento considerata ineccepibile ed inappuntabile. Stando alle accuse, il carabiniere avrebbe inventato che sul web c’erano delle foto hard delle due giovani donne, sorelle e sue parenti, e avrebbe chiesto loro duemila euro a testa per rimuoverle dalla rete. Una delle due non si era data alcuna pena e aveva ignorato il parente. L’altra, invece, si era allarmata e aveva continuato a contrattare con l’uomo per la rimozione delle foto, che altro non erano che dei fotomontaggi. Dopo giorni di tormenti, una sera a cena era crollata e aveva raccontato tutto ai suoi familiari. Il giorno dopo, venerdì scorso, la famiglia era davanti al commissario capo Anna Moffa, capo della Squadra mobile della questura, per la denuncia. Così era stata organizzato un incontro-trappola: la giovane ha dato appuntamento al carabiniere per la consegna dei duemila euro. Ma all’incontro, oltre alla donna, si sono presentati anche gli uomini della questura di Macerata, Così al momento della consegna della busta con i soldi, avvenuto tra l’uomo e la giovane donna, è scattato l’arresto in flagranza: il carabiniere non ha opposto alcuna resistenza agli uomini della Squadra mobile che l’hanno bloccato. Le due sorelle trentenni, residenti in un comune della provincia, sono assistite dagli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli.

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