ROME WEATHER

Bernardi: Sabato sarà neve! Attenzione perché all’inizio di febbraio ci potrebbero essere fuochi d’artificio. Luca e Daniela Sardella (Raiuno) : La camelia una pianta di questa parte d’inverno e non solo. Larosa: L’arrivo del gelo siberiano e il ponte di Woeikoff

Funziona ed è alquanto stimolante, oltre che molto seguita, la doppia uscita meteo di M.A.Star News24. È sempre seguitissima. Grazie a voi lettori. Da oggi si arricchirà di altre rubriche. 

L’aver diviso in due parti le uscite meteo settimanali stanno offrendo al meteorologo  Stefano Bernardi e, di contro,  ai tantissimi lettori che la rubrica meteo la seguono, la possibilità di inquadrare in maniera quasi chirurgica, riprendendole ed inquadrandole in maniera molto efficace da ciò che viene ipotizzato in tendenza, le previsioni per la settimana.

Riprendiamo, quindi, da dove ci eravamo  lasciati partendo  proprio da quanto dal nostro meteorologo detto in tendenza. 

Bernardi, se ben ricordate, aveva anticipato che ci sarebbe stata la possibilità di una debole saccatura prodotta dall’ ondulazione del getto atlantico e, per dinamica consolidata, l’attrazione verso l’Italia di parte dell’aria fredda depositata nel serbatoio gelido posto a Nord delle Alpi. 

Così è stato detto e così sarà!

È stata confermata, infatti,  dai principali centri di calcolo,  la formazione di un’ansa depressionaria che, seppur blanda, sarà capace di proiettare sulla penisola, in particolar modo sulle zone adriatiche, aria piuttosto fredda ( termica a 850 hpa di -4°) in grado di produrre nevicate fino a quote basse.

Non si tratterà certo di un’area ciclonica ben approfondita. Tuttavia la stessa sarà capace di  produrre instabilità per via della possibilità che avrà di pescare aria temperato-umida da sud-ovest e farla scontrare con quella più fredda in arrivo.

Questa sarà comunque una parentesi limitata nel tempo. 

La breve sfuriata lascerà spazio ad una rimonta anticiclonica e, addirittura, il fondersi di due giganti altopressori quali sono l’Alta Pressione delle Azzorre e quella Africana.

Una condizione, questa, che ricorda più una situazione Barico/circolatoria estiva che prettamente invernale. 

Le temperature, neanche a dirlo, si alzeranno notevolmente. Questo accadrà soprattutto sulle alture, con inevitabile innalzamento della quota dello zero termico, per via della maggior densità dell’aria fredda, precedentemente arrivata, rispetto a quella calda. 

L’aria fredda tenderà, quindi, a stazionare nei bassi strati favorendo, così, forti inversioni termiche.  

Nelle valli e sugli altipiani alpini ed appenninici, complice anche l’effetto Albedo ( se ne è parlato in un articolo di giovedì scorso), si avvertirà meno che altrove il forte riscaldamento previsto arrivare e, soprattutto di notte, vedere scendere anche di diversi gradi la temperatura sottozero.

Attenzione, però, il forte riscaldamento in generale che si produrrà, per legge termodinamica, porterà, qualora ci dovessero essere altre  occasioni di freddo, forti contrasti e da essi conseguenti e alquanto intense precipitazioni.

Abbiamo, quindi, parlato di possibili altre occasioni di freddo.

Agli amanti del freddo potrebbe andare loro incontro la statistica.

Secondo il nostro meteorologo Bernardi, infatti, con una situazione del genere è possibile che il lobo siberiano del Vortice Polare si svuoti andando tutto a vantaggio di un rafforzamento di quello canadese.

Se una situazione del genere dovesse verificarsi, e con sufficiente approssimazione potremmo indicare nella prima decade di febbraio il periodo giusto, il rinforzo del lobo canadese, per questioni di fisica termodinamica, inclinerebbe l’alta Pressione in atlantico facendole assumere un asse Sud-ovest/Nord-est.

Questa disposizione creerebbe uno scivolo sul quale si andrebbero a muovere in moto retrogrado masse d’aria fredda di origine  artico russa che, non si esclude, possano finanche impattare con il territorio italiano.

Non è escluso, anche se la probabilità non è altissima, che si possa creare il cosiddetto Ponte di Wajkoff.

Proprio su questo caratteristico fenomeno l’esperto il geologo  Ilario Larosa (direttore di Meteoscienza e nostro collaboratore), ci spiega:

In questi giorni tutti gli appassionati di meteorologia sono in fibrillazione perché alcune emissioni del modello americano GFS (Global Forecast System) hanno evidenziato la possibilità che, nel comparto del vicino Atlantico ed euroasiatico, ovvero la parte di emisfero in cui viviamo noi italiani, possa prendere forma una figura barica caratteristica degli inverni più freddi che ci siano stati, storicamente, in Italia. Tale figura prende il nome di ponte di Woeikoff ed è una delle poche modalità, forse l’unica, in cui il gelo siberiano, quindi proveniente dai settori dell’Asia a est degli Urali, i più freddi dell’emisfero in inverno, possa giungere direttamente nel Mediterraneo centrale e in Italia.

Ma cos’è il ponte di Woeikoff?  Ebbene, si tratta in sostanza di un enorme anticiclone che si estende, se ben strutturato, dalle Azzorre fino all’artico russo e, talvolta, alla Siberia occidentale. Prende il nome dallo scienziato russo Alexander Voejkof (traslitterato Woeikoff).

Viene definito “ponte” perché, nel formarsi, di genera l’unione tra l’anticiclone delle Azzorre e quello scandinavo (vedi figura); in tal modo si genera un’alta pressione allungata da sud ovest verso nord est, estesa anche migliaia di km, dall’Atlantico agli Urali settentrionali, capace di bloccare il flusso atlantico occidentale e generare un moto retrogrado (rispetto alle correnti occidentali dominanti) delle masse d’aria fredda da nord est verso sudovest nell’Europa centro meridionale e nel Mediterraneo.

Normalmente infatti, la circolazione generale emisferica, alle nostre latitudini, ha una componente principale occidentale, da ovest verso est quindi, il classico flusso atlantico con le sue ben note perturbazioni. Le masse d’aria portate in carico da tale flusso sono generalmente molto miti, perché devono attraversare un oceano, la cui temperatura superficiale è sempre ben al di sopra dello zero.

Il vero freddo infatti, in inverno si trova nelle masse continentali, che si raffreddano fortemente e rapidamente alle alte latitudini e, la Siberia, nel nostro emisfero, è quella che si raffredda maggiormente, con valori che in questo periodo (Gennaio) possono sfiorare i -60 C.

Per consentire un’inversione decisa di tale componente di moto e innescare un flusso retrogrado di masse d’aria gelida dalla Siberia verso l’Europa, è necessaria quindi una figura barica estremamente potente, ben strutturata, capace di resistere alla forza del flusso occidentale atlantico.

Tale figura è rappresentata appunto dal ponte di Woeikoff, un blocco alle perturbazioni atlantiche che impedisce quindi agli afflussi umidi e temperati, correlati alle correnti occidentali, di giungere in Europa e nel Mediterraneo e apre la strada all’aria gelida presente nel bassopiano russo e, ancora oltre, in quello siberiano. Tali aspetti sono rappresentati nel dettaglio nella figura allegata, riferita all’ormai celebre Febbraio 1956, una delle peggiori ondate di gelo avvenute in Italia negli ultimi 100 anni. In quella occasione, precisamente al 2 Febbraio, le ricostruzioni cartografiche mostrano un ponte di Woeikoff perfettamente strutturato e capace di dirottare l’aria gelida siberiana verso le nostre regioni, con un viaggio di migliaia di km.

 

Ma veniamo alle previsioni per Venerdì, Sabato e Domenica con il nostro tg meteo canale youtube M.A. tv:

 

 

LE STAGIONI “METEO/VERDI”  DI LUCA E DANIELA SARDELLA

Inizia con oggi l’avventura “verde” di mastarnews24.com. Lo facciamo grazie alla sapienza botanica di Luca Sardella e sua figlia Daniela e alle loro lezioni di giardinaggio in onda ogni giovedì all’interno della nota trasmissione di Rai1La Volta Buona” condotta da Caterina Balivo, dal lunedì al venerdì ore 14  (le puntata si può rivedere su Raiplay).

L’affinità delle piante raccontate dai Sardella con il meteo di Bernardi sappiamo benissimo esiste da quando c’è vita e noi di mastarnews24.com non possiamo non cogliere l’occasione dataci dalla nostra seguitissima rubrica per arricchirla di saggi consigli elargiti dalla “coppia verde” più amata d’Italia.

Iniziamo con il fornire utili indicazioni su una pianta che, a seconda della specie considerata, fiorisce in diversi periodi dell’anno e cioè dalla fine d’autunno alla fine dell’inverno.

Stiamo parlando della Camelia. Una particolare pianta che Luca e Daniela Sardella hanno trattato, insieme a Roberto Margheriti, nella puntata andata in onda su Rai1 l’11 gennaio 2024.
Ma cos’è la Camelia?

Tutti pensano che le camelie siano difficili da gestire, che siano piante capricciose; talmente delicate da allontanarne la voglia di coltivarle.

Niente di più sbagliato secondo Luca e Daniela Sardella.

La camelia, come ci dice Daniela Sardella, prende il nome da Gerorge Camel che la importò dal Giappone dove questa pianta era molto diffusa. Questa pianta portentosa ha un significato simbolico bellissimo nell’attaccamento sentimentale duraturo tra due innamorati. I suoi fiori, infatti, quando appassiscono cadono integri per terra. Per questo motivo, in Corea, bouquet per le spose vengono realizzati con le camelie.

La camelia non è affatto difficile da coltivare. Basta infatti dargli un terreno acido, metterla in zone ombrate e stare attenti al drenaggio. Per il resto basta solo tagliare alcuni rametti secchi e il gioco è fatto.

Per tenere il ph acido Luca Sardella suggerisce di aggiungere succo di limone o aceto all’acqua di rubinetto con la quale di solito annaffiamo. E’ importante farlo perchè l’acqua di casa è ricca di calcio. Questo elemento va nel terreno e blocca il ferro provocando l’ingiallimento delle foglie e l’imbrunimento del fiore se non addirittura l’aborto dello stesso.

La camelia cinesis ha una particolarità. Per capire di quale pianta si sta parlando basta dire che è stata colei la quale ha portato alla diffusione in tutto il mondo di una delle bevande più bevute qual è il thè. Fu l’imperatore della Cina (da qui il termine cinesis), infatti, che ne escogitò per primo il suo utilizzo grazie alla caduta accidentale di una foglia di questo tipo di camelia nell’acqua che stava bevendo.

La camelia trova molto spazio nel campo della letteratura e dello spettacolo in generale. Alexandr Dumas dalle camelie ci ha ricavato ad esempio un romanzo (la signora delle camelie). Giuseppe Verdi con la Traviata ne ha fatto un emblema. Marcel Proust con la camelia ha ispirato la sfilata di Choco Chanell.

Un autentico fiore all’occhiello della botanica, insomma, non fosse anche per il fatto che è proprio la camelia ad essere utilizzata per ornare gli occhielli delle giacche.

(a cura di M.Nardella)

 

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