Roma-
Gucci lascia Roma e si trasferisce a Milano. La nota casa di alta moda ha annunciato il trasferimento nel capoluogo lombardo dell’ufficio di stile, l’unica sede operativa nella Capitale. Si tratta del cuore creativo dell’azienda, dove lavorano designer e sartoria. È stato trasferito a Roma da Firenze, dove c’è il polo produttivo, quattordici anni fa. Ma oggi la luna di miele sembra finita. Gucci preferisce Milano. Così le sedi del centro storico, palazzo Mancini e via del Banco di Santo Spirito, sono destinate a svuotarsi nel giro di pochi mesi: l’azienda ha annunciato che, entro il 1 marzo, 153 dipendenti su 219 dovranno migrare al nord. “Purtroppo però, tramite accordi individuali e non sindacali, non sono state offerte a tutti le condizioni per permettere un trasferimento quindi molti di noi perderanno il posto di lavoro. In più quei 66 dipendenti che rimangono a Roma non conoscono il proprio destino visto che le sedi verranno chiuse”. “La decisione assunta da Gucci e dall’azienda proprietaria del marchio, la francese Kering, appare come un licenziamento collettivo mascherato” hanno tuonato in un’interrogazione parlamentare Nicola Fratoianni e Francesco Mari di Alleanza Verdi e Sinistra. Chiesto un intervento immediato del ministro delle imprese e del made in Italy e di quello del lavoro e delle politiche sociali “per comprendere quali siano le reali intenzioni della Kering e di Gucci e per tutelare i lavoratori e le lavoratrici coinvolti dal trasferimento di sede”. Dopo lo sciopero del 17 novembre scorso, oggi i lavoratori di Gucci sono in stato di agitazione e protesteranno sotto la sede dell’azienda. L’azienda spiega la sua posizione in una nota: “In riferimento alle proteste legate al trasferimento della Direzione Creativa da Roma a Milano, la Società fa sapere che tale trasferimento è stato preannunciato alle organizzazioni sindacali agli inizi di ottobre, non prevede alcuna riduzione di personale e verrà attuato nel pieno rispetto delle normative vigenti.