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L’avvocato La Scala: Combattere la povertà, la disuguaglianza e l’ignoranza per annientare la corruzione

Contro la politica corrotta ci è andato giù duro ancora una volta l’avvocato Antonio La Scala nella trasmissione “Vizio di legalità” andata in onda su Radio Mola International e condotta da Pino Sportelli.
Nel seguitissimo format, ascoltando il noto paladino dei più deboli, che lo ricordiamo è anche presidente di Gens Nova, coordinatore del NIRS (Nucleo Ispettivo Regionale Sanitario) della Puglia, Vice Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia e Presidente dei magistrati dell’International Police Association, è emerso che la povertà, la disuguaglianza e l’ignoranza stanno alla base della corruzione e molti, soprattutto i politici collusi, di questo se ne approfittano.
Secondo La Scala chi gestisce il potere ha tutto l’interesse acche’ il popolo permanga in queste condizioni.
Il brocardo latino “Dividi et impera”, tra l’altro,si nutre di questo. Governare tenendo diviso il popolo risulta oggi più che mai conveniente.
Purtroppo a molti lo schifo che c’è in giro passa inosservato. D’altronde a chi ha la pancia piena gli risulta quasi indifferente il fatto che in Italia ci siano così tanti problemi.
La cosa ancor più grave è che nessuno si indigna per la corruzione dilagante.
Se a questo si associa la scarsa fiducia nelle istituzioni il disastro è compiuto.
Secondo La Scala il reato di corruzione andrebbe sostituito con quello di alto tradimento allo Stato perché, e lo ricorda a chiari lettere, i pubblici ufficiali prestano giuramento allo Stato prima di prendere possesso del posto di lavoro.
La Scala lancia una provocazione.
Secondo l’avvocato tra i più apprezzati d’Italia il corruttore andrebbe marchiato, seppur in senso figurativo, con il titolo di traditore. Fare un po’ come quando nell’antica Roma gli schiavi (al tempo considerati una “res”,cosa) nel momento in cui provavano a scappare venivano marchiati con il termine di “fuggitivus”.
Per superare la povertà e la disuguaglianza, secondo il presidente di Gens Nova, si devono mettere tutte le giovani leve nelle condizioni di studiare perché l’ignoranza rappresenta la condizione primaria del disastro sociale.
La Scala incita pertanto i giovani a farlo e senza mezzi termini.
Con lo studio, infatti, si acquisisirebbe il potere di contrastare chi parassita la società cibandosi dell’ignoranza altrui.
Il coordinatore del NIRS ci è andato giù duro anche sul festival di San Remo.
Il cachet per alcune figure intervenute secondo La Scala è stato troppo alto.
Spendere 450.000 euro per riproporre il ballo del qua, secondo llLa Scala, non si può sentire.
Bisogna altresì dare molto più spazio a programmi che producono cultura, formazione, sapere e possibilmente non relegandoli ad orari ingestibili.
Nella puntata di oggi, seppur brevemente, si è parlato anche di bullismo, cyberbullismo e del fatto che non ce la possiamo prendere con un bambino di 10 anni quando lo stesso altro non fa che prendere spunto dall’esempio dato degli adulti ignoranti, corrotti e collusi. Un bambino di 10 anni che fa il bullo è solo una povera vittima di queste persone.
Il bullismo e il cyberbullismo, lo sottoliniamo, sono solo alcuni dei temi affrontati da GENS NOVA.
A proposito di ciò Il 16 febbraio, presso la sala consiliare del comune di Bari, alla presenza del Prefetto di Bari, ci sarà la manifestazione del ventennale di Gens Nova.

La Scala conclude la sua partecipazione alla puntata dell’interessante programma di RMI con un messaggio di speranza:
-Vedo ogni giorno il prodursi di porcherie e cittadini sempre a cercare, pur di raggiungere un obiettivo, l’aiuto sporco di qualcuno.
L’augurio che mi faccio e vedere gente non vendersi al politico di turno per una raccomandazione, per un posto di lavoro.
I ragazzi si devono riavvicinare alla politica, confrontarsi con i politici corrotti e mettere a nudo le loro magagne con una politica pura e pulita.
Un giovane che si volesse candidare dovrebbe potersi presentare con il motto “io mi candido se mi aiuti ad aiutare la gente”.
Vedere molte più persone adoperarsi per il volontariato. Timbrare il cartellino con la coscienza semplicemente pagando la tessera di un’associazione serve ma non è abbastanza, ci vuole di più-
Chiosa La Scala
( A cura di M. Nardella)

Link della puntata:

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