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Meteo Bernardi: arriva la pioggia nel weekend! Estate già da primavera? Inoltre meteogiardinaggio

Prima di guardare insieme le attese previsioni del Meteorologo di M.A.Star News24,  Stefano Bernardi e leggere della rubrica di meteogiardinaggio “La Volta Buona” Rai1 di Luca Sardella, vorremmo fare il punto sul clima del mediterraneo di quest’anno. Non si tratta di dati diramati da ciarlatani o catastrofisti quelli sull’allarmante siccità che sta caratterizzando, e che a quanto pare continuerà a farlo, il clima dell’Africa settentrionale e del mediterraneo, ma da studiosi di Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei.

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Secondo Copernicus, dopo gli eventi di siccità gravi e prolungati che hanno colpito l’Africa settentrionale negli ultimi 6 anni, e l’Europa per oltre 2 anni, le condizioni di siccità stanno nuovamente colpendo gran parte della regione mediterranea. Temperature di lunga durata, superiori alla media e una sequenza di periodi caldi hanno esacerbato l’effetto della prolungata mancanza di precipitazioni, influenzando direttamente l’umidità del suolo e la crescita della vegetazione, con gravi impatti già visibili nell’Africa settentrionale, nelle regioni costiere della Spagna e nella maggior parte delle isole del Mediterraneo. Il pericolo di incendi varia da moderato a elevato in alcune regioni costiere della Spagna, ma varia da molto elevato a estremo nell’Africa settentrionale.
Gli impatti sulle risorse idriche sono stati segnalati nelle regioni costiere della penisola iberica, nelle isole del Mediterraneo e nell’Africa settentrionale. Restrizioni sull’uso dell’acqua sono state annunciate o sono già implementate in Spagna, Portogallo e Marocco. L’equivalente idrico della neve (ovvero la quantità di acqua contenuta nel manto nevoso) in Italia a fine gennaio 2024 è molto al di sotto della media storica, e addirittura inferiore a quella dell’inverno 2022-2023. Ciò porterà a un contributo fortemente ridotto dello scioglimento della neve ai flussi fluviali nella regione perialpina durante la primavera e l’inizio dell’estate 2024.
Le previsioni stagionali indicano una primavera 2024 più calda della media, rispetto ai record a lungo termine.

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Il nostro Meteorologo si mostra però cauto e dice:
“Si, tecnicamente è giusto anche se aspetterei con le sentenze sulle stagioni. Tra il 5 ed il 10 Marzo ci potrebbe essere, infatti, un’inversione dei venti zonali e se sarà stratwarming, con l’avanzare della stagione, potremmo avere paradossalmente almeno una prima parte di primavera più invernale rispetto agli stessi dicembre-gennaio e febbraio! Se il VP invece passasse indenne questa fase, allora si, Copernicus potrebbe avere ragione!”
Ma vediamo ora cosa ci riserva il tempo per il weekend ascoltandolo il nostro Meteorologo Stefano Bernardi.

 

METEOGIARDINAGGIO 

LUCA SARDELLA E IL PARADISO DEGLI AGRUMI

Nella puntata andata in onda giovedì su RaiUno di ” la volta buona”, condotta da Caterina Balivo, il pollice verde più famoso d’Italia Luca Sardella, insieme a sua figlia Daniela, al paesaggista Alberto Margheriti e allo Chef Renato Bernardi, hanno fatto accademia sul mondo degli agrumi.
Di agrumi ce ne sono tanti, come ha sottolineato Luca. Tra essi ha ricordato il pomelo, il pompelmo, il cedro, il limone, il chinotto, l’arancio, il mandarino, etc.
Da uno studio sul DNA fatto su 46 agrumi è emerso che gli stessi contengono i geni di soli tre agrumi e cioè il pomelo (citrus maxima) originario dell’ Indocina, il mandarino frutto autoctono della Cina e il cedro ( citrus medica) proveniente dall’India.
Un mix dei loro pollini “migratori” ,visto che hanno dovuto viaggiare per migliaia di chilometri prima di incontrarsi, ha poi dato vita alle tante varietà di agrumi che oggi troviamo sul mercato.
Dall’incrocio tra il pomelo e il mandarino è nato l’arancia dolce e quella amara. Tra l’arancia amara e il cedro è nato il limone e così via.
Daniela Sardella ci ha tenuto a precisare che nell’antica Roma le uniche tipologie di agrumi conosciuti erano il limone e il cedro.
In quei casi non è stato il polline viaggiatore a portarli in loco bensì i tanti viaggi che i romani facevano per il mondo non ultima in direzione della Persia da dove prelevarono il cedro dandogli poi il nome di mela di Persia.

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Tuttavia, ci spiega Daniela, uno dei primi nomi associati al cedro fu esperidio, da una delle sette fatiche di Ercole costretto, come fu, ad esercitarne una proprio per rubare questo frutto nel giardino delle esperidi.
Del mandarino Daniela ci ha spiegato della derivazione del suo nome rapportandolo al mondo dei funzionari governativi cinesi, i mandarini, il cui colore dei loro abiti era appunto quello dell’autoctono frutto.
Alberto Margheriti ci ha dato sani consigli su come affrontare la coltivazione e la cura degli agrumi.
Intanto temono l’inverno e amano la luce . Se lo lasciamo troppo all’ombra, infatti, c’è il rischio che possa perdere tutte le foglie seppur le stesse avranno il potere di rinascere nel momento in cui, in primavera, lo ricacciamo dall’ ombrosa serra.
Non bisogna inoltre fargli mancare l’acqua giacché la sua mancanza porterebbe alla produzione di frutti rinsecchiti.
Ovviamente amano il caldo ed ecco spiegato il motivo per cui è difficilissimo trovarli nei giardini di città più fredde di quelle del sud Italia.
Lo Chef Renato Bernardi ci ha invece parlato di una specialità fatta con agrumi, finocchi e crema di agrumi realizzata con maionese emulsionata con l’elisir d’arancio.
Ecco come prepararla:
Posizionare in un piatto spicchi di arancia e finocchi, su di essi riporre un cucchiaio di emulsione fatta con maionese ed elisir d’arancio. Fatto questo si distribuisce sul tutto del cioccolato fondente sbriciolato, del crumble di noci, un filino d’olio extravergine di oliva e il piatto è servito.

( a cura di M. Nardella e S. Bernardi )

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