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Meteo Bernardi: “ Doccia Fredda” per i freddofili. L’Italia potrebbe restare un po’ a secco di freddo. Attenzione tuttavia l’inverno è ancora lungo e potrebbe riservare ancora eclatanti sorprese.

Dove eravamo rimasti?… è con questa frase che un noto conduttore della Rai avrebbe iniziato l’articolo che vi stiamo proponendo.

Un articolo che per raccontare quello che sta accadendo e quello che accadrà non può non riprendere da dove avevamo lasciato la settimana scorsa.
Il Meteorologo di M.A.Star News 24 Stefano Bernardi, la scorsa settimana, aveva concluso di tracciare le previsioni lasciandoci con l’enigma legato ad una goccia fredda in quota dapprima vista proiettarsi verso la Spagna, salvo poi vederla svoltare e, come se avesse dovuto percorrere una rotonda, osservarla fare retromarcia e indirizzarsi nuovamente verso l’Italia.
Tutto quanto detto da Bernardi e quanto da lui visto in tendenza è puntualmente avvenuto.
Quella goccia fredda, infatti, ha seguito in maniera pedissequa ciò che è stato scritto dai modelli e che Bernardi ha fatto suo dipingendone, da artista, la tendenza, la giusta traiettoria, l’instaurarsi di una zona ciclonica altamente instabile e le conseguenze, a suon di piogge e nevicate (in Sicilia si sono avute sinora punte di 200 mm, mentre è nevicato in Sardegna, sugli Appennini e a quote basse sul Piemonte Occidentale) che l’area ciclonica sarebbe stata capace di apportare soprattutto al centro sud.
Tutto come previsto insomma.
Ma cosa ci aspetta ora per il fine settimana?
Terminata la fase instabile, allo stato in graduale colmamento, l’Alta Pressione proverà ad invadere l’Italia viaggiando da ovest verso est portando come conseguenza un miglioramento delle condizioni atmosferiche e, nel contempo, un rinvigorimento del freddo notturno e mattutino dovuto all’irraggiamento prodotto dal cielo sereno e, laddove ci saranno state nevicate, dall’effetto albedo o ci sarà occasione per altre precipitazioni?
Vediamolo insieme, come di consueto, leggendo le previsioni di Stefano Bernardi per Venerdì, Sabato e Domenica.

VENERDI 12 GENNAIO

Cielo irregolarmente nuvoloso al centro-sud, soprattutto versante adriatico con possibilità per locali ed isolate precipitazioni, più attive su Sicilia e Calabria, che risulteranno nevose tra gli 800m dell’Appennino Abruzzese ai 1200/1400m di quello Calabro e dei rilievi siciliani.
Possibilità di precipitazioni sui settori orientali della Sardegna.
Sulle restanti regioni cielo da poco a parzialmente nuvoloso, con possibili nebbie sulla pianura Padana.
Venti deboli al nord; moderati localmente forti da nord-est sul resto del paese.
Mari poco mossi i bacini settentrionali; mossi i restanti mari.
Temperature in diminuzione.

 

 

SABATO 13 GENNAIO

Cielo sereno o poco nuvoloso in tutta l’Italia, salvo residua nuvolosità sulle regioni meridionali con qualche isolata precipitazione su Puglia e Basilicata, nevosa a quote collinari.
Formazione di nebbie sulla pianura Padana e nottetempo ed al primo mattino nelle conche e valli interne delle regioni centrali e meridionali, localmente sul litorale.
Venti deboli da nord; locali rinforzi sulle regioni centro-meridionali.
Mari poco mossi, localmente mossi i bacini meridionali.
Temperature in ulteriore diminuzione sul medio-basso versante Adriatico.

DOMENICA 14 GENNAIO


Tendenza ad aumento della nuvolosità da ovest verso est.
Nel corso della giornata sarà possibile qualche precipitazione sulle regioni del versante tirrenico e la Sicilia occidentale.
Quota neve dagli 800/1000m dell’Appennino settentrionale, ai 1500m di quello meridionale.
Venti tra ovest – sud-ovest, in rinforzo sui settori occidentali.
Mari mossi sui bacini occidentali.
Temperature in aumento.

TENDENZA PER LA SETTIMANA PROSSIMA

Cosa ci aspetta invece nella settimana entrante?
Studiamo insieme al nostro meteorologo di mastarnews24.com Bernardi le ipotesi in gioco.
Volendo fare un’analisi di ciò che potrebbe accadere nella seconda parte della prossima settimana sarà il caso di rifarsi a ciò che i modelli meteo ECMWF e UKMO , che ricordiamo essere quelli più affidabili, saranno in grado di saperci offrire.
In tutti i modi, e per onestà intellettuale, Bernardi invita tutti a tenere conto della giusta cautela quando a dover essere vagliate sono le indicazioni offerte da questi modelli soprattutto quando si va oltre le 72 ore previsionali.
Il processo deterministico, legato al concetto di previsione, in questo caso lascerebbe il passo, infatti, a quello che ha la capacità di rappresentare una tendenza. Di quella evoluzione barica circolatoria, cioè, che potrebbe tendere ad andare in una data direzione ma che non necessariamente potrebbe concretizzarsi.
La maggiore affidabilità, quindi, è data dal concentrare l’attenzione sulle previsioni deterministiche il che significa guardare ciò che potrebbe accadere da qui ad massimo di 3 giorni. Tutto ciò che va oltre il limite anzidetto è da inquadrare come detto in tendenza o, addirittura, in proiezione se ad essere considerato è un tempo ancor più superiore.
Volendo quindi parlare di tendenza per la prossima settimana potremmo dire, sentendo Bernardi, che il centro motore del tempo sarà ancora un Vortice Polare destrutturato, alquanto debole e foriero di scambi meridiani (di qui il Setting Barico circolatorio citato dal meteorologo).
Sarà la giusta allocazione di quest’ultimo a segnare le sorti del tempo che farà in Italia a partire da Lunedì in poi.
Ad oggi le quotazioni per una fase gelida sono in calo per via dell’ingerenza prodotta da una depressione che, seppur debole e allocata laddove sarebbe più naturale ci fosse un anticiclone (isole Azzorre), potrebbe favorire più un flusso zonale Atlantico con debole ansa relativamente fredda sul nord e in parte sul versante adriatico che un chiaro moto di correnti gelide retrogrado da Est sull’Italia.
Allo stato però è ancora da valutare lo spostamento eventuale di questa bassa pressione.
La sua interazione potrebbe infatti determinare condizioni attrattive per il gelo fungendo da magnete per il freddo attualmente presente sull’est europeo e sulla Russia.
Bernardi al momento vede più una deriva antizonale nord Atlantica del freddo artico continentale che una sua incursione mediterranea e quindi italica.
Volendo addentrarci nel campo delle proiezioni e fare una analisi non certo deterministica, ovvero fondata su ipotesi,
si potrebbe dire che Il vortice polare risentendo dell’azione dello stratwarming anche se di tipo minor, potrebbe comunque produrre un blocco Atlantico foriero di possibili collassi verso il basso del vortice Polare.
Secondo le indicazioni fornite dalle mappe poste in tendenza dai centri di calcolo questa situazione potrebbe rappresentare la base di una possibile ondata di gelo sul nord America oltre che sul comparto euro siberiano anche se non è dato sapere ad horas se ci sarà un coinvolgimento dell’Italia in tutto questo.
Seppur con le dovute differenze e se si dovesse verificare, una situazione similare si è avuta nel 1985 e con gli effetti che ben ricorderanno i “freddofili di allora.
Quegli stessi freddofili che stante a quanto detto da Bernardi più che una goccia quella che vedrebbero materializzarsi all’orizzonte è una “doccia” fredda.
Attenzione però perché l’inverno è appena iniziato e a lungo andare potrebbe ancora riservare, così come successo nel 2012, eclatanti sorprese.
Vedremo cosa succederà e semmai rifare il punto della situazione la settimana prossima.

 

PILLOLE METEO

Con l’inserzione di oggi inizia per gli amanti della meteo un percorso informativo e formativo. Alla fine dell’articolo dedicato alle previsioni risalteremo il significato di alcuni termini utilizzati allo scopo.
Partiamo oggi col descrivere l’effetto Albedo.

COS’È L’EFFETTO ALBEDO?

Si è parlato nell’articolo dell’effetto Albedo e di cosa possa comportare in ambito meteorologico.
Vediamo quindi di cosa si tratta.
Tutti sanno che vestendo di nero, i raggi di sole trovano giovamento nel farci sentire più caldo. Viceversa il bianco, soprattutto d’estate, il caldo ci aiuta invece a tenerlo lontano.
Ecco spiegato il motivo per cui i vestiti estivi e le case delle zone calde e assolate del sud tendono ad essere candidamente colorati di bianco.
Perché tutto questo?
Ogni colore ha un potere riflettente sulla luce e, nel nostro caso, sui raggi del sole.
Il bianco è il colore che riflette di più e la neve fresca quella in assoluto maggiormente dotato di questa particolare proprietà.
In sostanza la neve fresca, avendo un colore bianco brillante è dotata di un forte potere riflettente, “rispedisce” al mittente i caldi raggi altrimenti destinati a riscaldare la parte che ne verrebbe colpita.
L’effetto Albedo si ha proprio in questi casi.
Ecco spiegato i motivi per cui nelle notti d’inverno e della prima parte della primavera, sugli altipiani innevati delle Alpi e degli Appennini, quando si è in presenza di neve fresca si può arrivare a scendere anche oltre i -30°C.
Come detto l’effetto contrario si ha con il colore nero. Nel passato si è fatto molto uso, soprattutto dai contadini, di serbatoi dipinti di nero per riscaldare l’acqua.
( A cura di M. Nardella)

 

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