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Olio extravergine d’oliva, 11 non superano il test

Altroconsumo ha preso in esame 30 campioni di olio extravergine di oliva. I test effettuati sono alla base di una lunga serie di analisi chimiche e fisiche come previste dalla normativa europea. Anche per quanto riguarda la valutazione organolettica (odore e sapore) è stata eseguita da panel di assaggiatori esperti.

Per decretare la classifica del miglior olio sono stati presi in considerazione diversi parametri su ciascun prodotto testato:

  • Etichetta: si valuta sia le informazioni obbligatorie per legge sia le informazioni facoltative utili per i consumatori, come ad esempio la data di produzione, le modalità d’uso del prodotto, informazioni di contatto del produttore in caso di necessità.
  • Acidità: questa aumenta se le olive usate per la produzione di olio non erano in perfette condizioni.
  • Numero di perossidi: ovvero lo stato di ossidazione dell’olio; maggiore è questo valore, più alto è il grado di ossidazione.
  • Analisi spettrofotometrica nell’UV: misura l’assorbimento dei raggi ultravioletti e dà indicazioni sullo stato di conservazione dell’olio; inoltre ci permette di conoscere, anche, l’eventuale presenza di oli raffinati.
  • Determinazione degli alchil esteri etilici degli acidi grassi: è un parametro introdotto da poco ma che serve per conoscere la qualità delle olive di partenza.
  • Altre analisi chimiche: vi sono tanti parametri che la normativa europea prevede di controllare per sapere che l’olio extravergine non sia stato contraffatto, cioè miscelato con oli diversi di bassa qualità o oli d’oliva raffinati.
  • Pesticidi: si è ricercata la presenza di più 80 sostanze diverse.
  • Valutazione organolettica: eseguita da panel di assaggiatori esperti per verificare le caratteristiche dell’olio extravergine, tramite la vista, l’olfatto e il gusto, valutandone pregi e difetti.

Dai risultati si evince che tutti i prodotti testati hanno superato le prove chimiche. Valutazione “buona” sull’acidità e anche per quanto riguarda i pesticidi (assenti nei prodotti biologici) e poco presenti invece negli altri casi. La prova di assaggio è quella che ha riscosso più critiche perché è stata effettuata a un panel riconosciuto dal ministero delle Politiche agricole che ha bocciato 11 referenze su 30 per la presenza di difetti. Gli oli bocciati sono stati successivamente riesaminati da un secondo panel internazionale riconosciuto dal Consiglio oleico internazionale. Gli oli bocciati anche in questo test sono stati declassati a ‘vergini’. Mentre quelli promossi sono stati testati ancora da un terzo panel riconosciuto dalle autorità nazionali.

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