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Ricetta medica digitale per i farmaci

Un pacchetto di semplificazioni che va dalle ricette digitali per i farmaci all’autorizzazione unica per le attività turistiche. Il via libera al disegno di legge delega è arrivato ieri dal consiglio dei ministri. Ora il governo avrà tempo fino alla fine di agosto per attuare le misure. Partiamo proprio dalle prescrizioni mediche. Le ricette di carta diventeranno presto un ricordo. Le prescrizioni dei farmaci saranno rese “strutturalmente” digitali. Diventerà insomma permanente una innovazione introdotta negli anni della pandemia e alla quale in molti oggi si sono abituati. L’ultima proroga per la ricetta digitale scadrà a fine anno e, dunque, a meno di un nuovo mini allungamento dei termini attraverso il decreto milleproroghe di fine anno, il governo dovrebbe emettere l’attuativo in termini record.

In un’unica prescrizione il medico potrà indicare quante confezioni di un determinato farmaco occorrono al paziente nell’arco di un anno. In questo modo non sarà necessario recarsi o contattare ogni volta il medico per ottenere una nuova ricetta. «Nella prescrizione di medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale per la cura di patologie croniche», si legge nel testo del provvedimento, «il medico prescrittore potrà indicare nella ricetta dematerializzata ripetibile, sulla base del protocollo terapeutico individuale, la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi. Il medico prescrittore, qualora lo richiedano ragioni di appropriatezza prescrittiva, può sospendere, in ogni momento, la ripetibilità della prescrizione ovvero modificare la terapia».

Al momento della consegna del medicinale, il farmacista dovrà informare l’assistito circa le corrette modalità di assunzione dei farmaci prescritti e consegnare un numero di confezioni sufficiente a coprire trenta giorni di terapia. Ma il farmacista avrà anche un altro ruolo. Dovrà effettuare un monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica, e qualora rilevi delle difficoltà da parte dell’assistito nella corretta assunzione dei medicinali prescritti, dovrà segnalare le criticità al medico per le valutazioni di competenza. Sulle ricette non sarà più obbligatorio indicare anche il nome. Basterà il codice fiscale. «Il medico», spiega il testo del provvedimento, « è tenuto ad indicare sulla ricetta relativa ai medicinali disciplinati dal presente articolo il nominativo del paziente ovvero, su richiesta di quest’ultimo, il codice fiscale in luogo della menzione del nome e del cognome».

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