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Terremoti in Italia il bilancio del 2023

Tra i canali tematici Telegram di Meteoscienza non manca quello che più si addice alla professione del direttore Ilario La Rosa, vale a dire quello sulla geologia e vulcanologia.

Interessanti i temi trattati sui terremoti in generale e noi di Mastarnews24 abbiamo voluto prendere in considerazione quello che parla del bilancio delle scosse avvertite nel 2023.
Ma vediamo cosa dicono i dati elaborati dall’INGV.
Il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2023 è quasi identico a quello del 2022 (la differenza è di solo cinque eventi in più nel 2023) e si mantiene ormai stabile intorno ai 16 mila terremoti annui dal 2019, in calo rispetto agli anni 2016-2017-2018, caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, iniziata il 24 agosto 2016. Il contributo di questa sequenza in termini di numero di eventi è stato comunque importante anche nel 2023, rappresentando ancora un valore molto elevato, rispetto al totale della sismicità in Italia: circa il 30% in termini di numero di eventi localizzati.
Come nell’anno precedente, il terremoto più forte registrato in Italia nel 2023 è stato un sisma profondo avvenuto nel Mar Tirreno meridionale, al largo della costa calabra, di fronte alla provincia di Cosenza. L’evento è avvenuto il 1° maggio alle 4:41, ha avuto magnitudo Mw 5.2, ma a causa dell’elevata profondità (268 km) è stato debolmente avvertito solo in alcune località della Calabria e della Puglia. L’altro evento registrato dalla Rete Sismica Nazionale nel 2023 di magnitudo pari o superiore a 5 è avvenuto sulla costa settentrionale della Croazia il 16 febbraio alle 10:47 con magnitudo ML 5.1 e in Italia è stato risentito nelle regioni del nord-est, dalle Marchegiani all’Emilia-Romagna, in Veneto, Friuli Venezia Giulia e nelle province di Trento e Bolzano. Sono stati invece numerosi i terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9 avvenuti sul territorio italiano e in aree limitrofe nel 2023: 26 eventi di cui ben 19 sono avvertite  in Italia e nei mari circostanti, gli altri 7 sono stati localizzati in Bosnia-Herzegovina, Montenegro, Albania, Croazia e al confine Francia-Svizzera.
Come si può notare, rispetto alle potenti scosse registrate in Giappone, quelle avvertite in Italia fanno denotare  valori di magnitudo nettamente inferiori come gli eventi sismici che hanno caratterizzato gli ultimi fatti tragici dell’Aquila e di Amatrice.
Tutti però hanno potuto constatare un bilancio nettamente a sfavore delle realtà italiane.
Ci si chiede a questo punto una scossa di 7.6 in Italia cosa sarebbe in grado di provocare.
Riflettere non costa nulla ma vale la pena farlo anche perché, e non ce l’ho dobbiamo scordare, il nostro bel Paese resta comunque una nazione altamente sismica.( A cura di M. Nardella)

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